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Alpe, la Valle d'Aosta in un bicchiere

6 settembre 2023

La nostra impresa associata Alpe è stata intervistata dalla rivista "L'Imprenditore"

Dall’erba aromatica genepì è ricavato l’omonimo prodotto di punta di questa piccola azienda di Hône, cinquanta chilometri da Aosta, particolarmente apprezzato sul mercato statunitense, dove è usato nella preparazione dei drink. Dallo stabilimento di Alpe escono distillati, grappe e liquori che seguono scrupolosamente ricette antiche e incontrano il gusto di tanti consumatori. Ce ne parla il direttore generale Giulia Conti

Un hobby diventato nel tempo lavoro e poi, negli anni ‘80, la trasmissione alla generazione successiva dei segreti messi in cassaforte a partire dal dopoguerra. La storia di Alpe – 1,7 milioni di euro di fatturato nel 2022 a fronte di sei dipendenti – è insomma quella di una distilleria di stampo familiare che continua a distinguersi per la qualità di una proposta alcolica apprezzata sia nelle valli intorno a Hône, in provincia di Aosta, quartier generale della Pmi valdostana, come in altre parti d’Italia e del mondo. Fortune commerciali che si fondano principalmente sull’utilizzo del genepì, erba aromatica di montagna del genere Artemisia che cresce nel periodo estivo al di sopra dei duemila metri di altitudine.

IL LIQUORE PRODOTTO CON L’ERBA AROMATICA GENEPÌ

“Noi usiamo anche erbe diciamo di pianura, ma il genepì coltivato non scende mai sotto i 1.700 metri, mentre pure quello naturale sta subendo gli effetti del riscaldamento terreste e viene colto sempre più in alto – spiega Giulia Conti (nella foto in alto), direttore generale di Alpe –. Per mantenere intatte le proprietà del genepì, questo non subisce interventi con pesticidi o altro, essendo un’erba estremamente delicata. In più, considerato che non sempre i raccolti vanno a buon fine, richiede una grande cura: chi lo coltiva, insomma, sa il fatto suo, perché è un lavoro molto più impegnativo rispetto a far crescere l’insalatina nell’orto. Per tutti i motivi elencati ha pure un certo costo che, conseguentemente, si riflette sul prezzo finale dei nostri prodotti”.

Alpe in questo modo mette sul mercato per la metà del proprio fatturato liquori al genepì, mentre l’altra parte è riservata a grappe, amari e liquori creati armonizzando altri tipi di erbe e non solo.

“Abbiamo una gamma piuttosto varia e ultimamente stiamo spingendo i distillati prodotti con questa erba tipica della Valle d’Aosta verso un uso ottimale per dare ulteriore personalità ai cocktail. Si presta veramente molto, tanto che tutto quello che esportiamo negli Stati Uniti viene utilizzato per essere miscelato nei drink. Tanti barman, per esempio, se ne servono per sostituire nelle loro preparazioni la Chartreuse, liquore francese erbaceo, aromatico e ad alta gradazione proprio come il Genepì. E così, pure qui da noi in Italia, inizia a non essere solo bevuto semplicemente nel classico bicchierino, ma ha assunto un ruolo sempre maggiore anche nella creazione dei cocktail”.

STABILIMENTO DI HONE – FASE DI IMBOTTIGLIAMENTO

Liquori, quelli che escono dallo stabilimento di Hone, che vengono apprezzati da un genere di clientela parecchio variegato ma comunque esigente.

“Sì, la produzione di Alpe si può dire non si indirizzi verso un cliente tipo – chiarisce Conti –. Ovviamente siamo popolari tra i turisti che vengono a visitare il territorio perché presenti in massima parte nei negozi, come pure nei ristoranti, sempre attraverso distributori e non direttamente. La gente di queste zone lo beve da sempre come digestivo, mentre non è inusuale vederlo consumare caldo sulle piste da sci. In zona forniamo inoltre la grande distribuzione, cosa che non riusciamo a fare nel resto d’Italia perché non abbiamo sufficiente prodotto per soddisfare richieste più decentrate rispetto al nostro raggio d’zione commerciale”.

Per ora limitato al 10% del fatturato, l’export di Alpe sta aumentando il proprio peso nel portafoglio clienti della Pmi valdostana. Le richieste vengono in grandissima parte da oltreoceano, ma i vertici aziendali stanno provando a farle crescere anche in altre zone del mondo.

“Se negli Stati Uniti vendiamo il 90% dei nostri distillati, la presenza dei liquori di Alpe si fa sentire pure in Germania, Svizzera, Belgio e un po’ in tutta la Scandinavia – sottolinea il dg –. Abbiamo lavorato con interlocutori in Giappone, ma poi il flusso si è arrestato a causa delle regole stringenti che hanno sull’importazione di prodotti a base di erbe: certe cose sì, altre no. Era diventato troppo complicato, insomma”.

LYS, UN ALTRO LIQUORE AROMATICO PRODOTTO DA ALPE

Dal punto di vista della sostenibilità aziendale, Alpe, dopo aver affrontato e gestito il post Covid-19 dall’alto degli ottimi numeri messi assieme nelle estati 2020 e 2021, può contare anche su un impianto fotovoltaico in grado di rendere meno impattanti i costi dell’energia.

Nella bella stagione i pannelli solari ci permettono di coprire tutto il fabbisogno energetico, mentre in inverno il loro contributo si riduce al 30-40% del totale, aiuto comunque sostanziale considerato che siamo un’azienda non certo energivora”.

Nel frattempo, la dinamica realtà valdostana sta già pensando a nuovi prodotti da proporre, liquori da esportare anche nei ricettivi Stati Uniti nel prossimo futuro.

“Contiamo di averli a disposizione per fine anno o al massimo nei primi mesi del 2024. Saranno distillati a base di genepì che, senza anticipare nulla, posso definire particolari e piuttosto innovativi”, conclude Giulia Conti.